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Il trader musicista

Vita da trader

Tratto da una storia vera: la mia.

Un’associazione inusuale per molti, ma non per tutti. Questa riflessione trae spunto da un sondaggio avvenuto qualche tempo fa all’interno di un gruppo social formato da trader professionisti e aspiranti tali. Quasi per caso è emersa la passione di molti per la musica. Stupito ed incuriosito, ho deciso di approfondire per comprendere l’eventuale nesso tra le due materie così diverse tra loro.

La musica è parte della nostra vita quotidiana: in auto, al parco, a casa, al lavoro… è un linguaggio universale in grado di comunicare e di trasmettere emozioni. Come un amico, può innervosire o rilassare. Molti studi dimostrano come anche le piante e gli animali siano influenzati dalla sua presenza. E’ qualcosa di magico, di impalpabile ma al tempo stesso estremamente influente.

Ho scoperto la musica in giovane età, poi crescendo (stupidamente) ho dato il suo spazio ad altri interessi. La mia passione per lei è rinata quasi per caso grazie al trading, ma più che suonare strimpello e così, senza pretese di chissà quale palcoscenico, ho felicemente ripreso il suo studio. Ma cosa c’entra il trading con la musica?

Il trader (aspirante) professionista attraversa molte fasi di apprendimento: logica, tecnica, pratica, di gestione e di test sono certamente fondamentali ma forse la più sottovalutata quanto importante è la gestione dell’emotività. Le emozioni sono in grado di ribaltare gli esiti delle migliori previsioni. Ottimi trade possono diventare completi disastri e vice versa. Il mio personale successo nel mondo del trading è iniziato solo dopo aver appreso la gestione dell’emotività, il saper attendere le opportunità e la consapevolezza di non poter leggere il futuro.

La musica per me è diventata importantissima: fatte le dovute analisi, impostati i software e le schermate da tenere sotto controllo, uso la musica per trovare la giusta calma e concentrazione. Il tasto BUY/SELL non è più oggetto delle mie sevizie, l’attesa non è più fonte di ansia e, non ultimo per importanza, imparo qualcosa di nuovo.

Il cervello si rilassa, le note scorrono, i grafici si formano e la loro osservazione offre ogni giorno opportunità e spunti per nuove analisi. La calma mi ha fatto accettare i limiti, metabolizzare le tecniche, ispirato soluzioni, migliorato le analisi. Sono felice, porto a casa il risultato e questo è per me sufficiente. 

Non voglio con questo illudere nessuno, la musica non sostituisce studio e sudore. E’ solo una riflessione personale. Prendi queste parole con la leggerezza di un sognatore e la saggezza di un maestro. Buon trading e buona musica a tutti!